La Corte dei conti di Venezia, la Direzione regionale dell’agenzia delle entrate, la Camera di Commercio di Vicenza, la Commissione tributaria provinciale di Treviso e di Vicenza, l’Università Cà Foscari: questi sono alcuni dei soggetti pubblici dove importanti ditte in odor di camorra hanno avuto in appalto il servizio di pulizia.
La sveglia l’ha data un comunicato della Prefettura di Napoli dell’altro giorno che ha annunciato l’amministrazione controllata di Esperia spa colosso napoletano delle pulizie che vantava, oltre ad un’interdittiva per contiguità con la camorra emessa nell’aprile di quest’anno, l’appalto con la Città metropolitana di Venezia e della società pubblica Acque del Chiampo di Vicenza.
Fonti della Città Metropolitana assicurano che l’indicazione per la scelta di Esperia come fornitrice del servizio di pulizie e sanificazione degli immobili dell’ex Provincia di Venezia, ora Città Metropolitana, sia venuto, anni orsono, dalla Consip, la centrale acquisti del Ministero dell’economia e finanze. E questo riguarderebbe anche tutti gli altri soggetti pubblici che hanno goduto dei servizi del gruppo Esperia. Acque del Chiampo, dal canto suo, avrebbe già individuato una società alternativa.
L’Esperia è stata colpita dal provvedimento antimafia nell’aprile di quest’anno in seguito ad un’inchiesta in cui sono stati rinviati a giudizio Massimo Alemagna e Riccardo Lama, a capo dell’azienda. Con loro sono stati rinviati a giudizio gli esponenti del clan camorristico Lo Russo. Grazie agli agganci nell’Esperia il clan egemone nella zona a nordest di Napoli avrebbe rivolto i suoi interessi al settore degli appalti ospedalieri imponendo, tra l’altro, l’assunzione dei suoi affiliati. Un vero e proprio caso, quell’Esperia, di impresa a partecipazione mafiosa
Ma non c’è solo l’Esperia: la società genovese Kuadra (che subì il sequestro da parte della magistratura nel 2016), di cui l’Esperia controlla il pacchetto azionario, ha diverse connessioni con il nostro territorio. E della natura del rapporto tra Kuadra ed Esperia dice la sua un collaboratore di giustizia, Maurizio Ferraiuolo: “Quando il boss Salvatore Lo Russo cominciò a collaborare con la giustizia, ricordo che Riccardo (Lama) si affrettò a cambiare nome alla ditta, che da Esperia diventò Kuadra” .
Da quanto apprendiamo dal corposo dossier della Casa della Legalità e della Cultura di Genova una delle tre società che confluirono, nel 2011, in Kuadra è vicentina, di Torri di Quartesolo. Si tratta della Telekna, specializzata in servizi di rilevazione ed elaborazioni di dati relativi ad utenze pubbliche e private. Amministratore di Telekna è Massimo Alemagna che lo sarà poi di Esperia. Ma non sono le uniche connessioni venete delle imprese dell’orbita del clan Lo Russo. Fino al 2016 Kuadra aveva una unità locale a Vicenza. Nel giugno dello stesso anno è stata sottoposto a sequestro preventivo in un’operazione condotta dalla procura partenopea contro infiltrazioni della camorra negli appalti per gli ospedali. Le amministrazioni straordinarie di Esperia e di Kuadra dovranno ora bonificare i legami e gli interessi con la criminalità organizzata, tutelando i lavoratori.
Un’annotazione di una certa importanza: Kuadra ha tra le attività prevalenti il “trasporto rifiuti solidi urbani e cumulabili agli urbani nonché speciali ospedalieri di laboratorio e simili”. Kuadra ha lavorato, anche prima dell’amministrazione straordinaria, per alcune Unita sanitarie locali (Vicenza, Thiene, Arzigano) del Veneto. La filiera dei rifiuti ospedalieri è particolarmente esposta per la mancanza in questo territorio di impianti di trattamento ad hoc. Forse qualche verifica a ritroso potrebbe rivelarsi utile.
Una curiosità: gli interessi della camorra nel settore delle pulizie ha fatto capolino in Veneto già nel lontano 1991 quando una ditta romana la Aergarda vinse la gara per le pulizie del Palazzo della Regione Veneto ad un prezzo stracciato. Lo straordinario ribasso provocò delle verifiche da parte dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale che rintracciò delle connessioni tra la Aegarda e il clan Nuvoletta e l’affidamento venne revocato.