Tutto prescritto, nessun processo. Francesco Urtoller e Antonino Papalia della Soveco spa avrebbero dovuto rispondere dell’accusa di aver frodato il fisco e riciclato 800mila euro, ma il fascicolo è rimasto immobile (smarrito?) anni negli uffici della Procura finchè non è intervenuta la prescrizione.
L’inchiesta era nata in seguito a un controllo eseguito nel 2007 dalla guardia di finanza di Verona. Secondo un’informativa della Polizia Tributaria “A seguito di indagini di PG e PT connesse all’effettuazione di mirate indagini finanziarie questo nucleo perveniva alla constatazione di violazioni penalmente rilevanti a carico di più soggetti che a vario titolo si sono adoperati per l’esecuzione di un preciso disegno criminoso: Papalia Antonino con il contributo di S.R. e di Urtoler Francesco, provvedeva ad occultare e negoziare assegni circolari per complessivi euro 803.825, provenienti dalla perpetrata evasione fiscale. Buona parte rientrava nelle disponibilità di Papalia”.
Antonino Papalia è stato coinvolto nel 1989 in un’ indagine per traffico di esplosivi dal sud al nord Italia e risulta avere precedenti penali. Papalia subirà una condanna per possesso abusivo di armi da fuoco, per alcuni fucili a pompa trovati nella sua abitazione. In Romania sta concludendo operazioni immmobiliari da 700 milioni di euro con una serie di società – detiene il 70% della Soveco Romania srl Oradea, il 70% della Millenium imobiliare srl, oltre che il 20% di una cassaforte lussemburghese denominata Mag Investissemnt. Risulta inoltre socio dell’Ecodiesel tramite la quale ha acquistato, per 14,870 milioni di euro una raffineria. In Italia Papalia dichiara nel 2010 un reddito di 22.734 euro, analoghe somme negli anni precedenti.
La Soveco è una impresa di costruzioni ed infrastrutture. Il bilancio al 31 dicembre 2012 riporta ricavi per 25,6 milioni di euro (e un utile netto di 706 mila), con un portafoglio ordini da 64 milioni di euro. Solo a Verona la Soveco compare nel traforo delle Torricelle (in associazione di impresa con la Mantovani), attraverso il consorzio stabile Verona infrastrutture (di cui Soveco detiene il 7,5%), il progetto esecutivo del filobus, tre impianti di biogas nel veronese, la ristrutturazione dell’ospedale di Peschiera per conto della Casa di cura Pederzoli, parcheggi e centri commerciali.
So.Ve.Co. S.p.A. è società che gestisce appalti pubblici a Verona di enorme rilievo. Con sede a Verona in via Cà di Cozzi 41, è una società di costruzioni con capitale sociale di un milione e mezzo di euro e risulta di proprietà di Sabina Colturato e di Francesco Urtoler. In realtà la società è riferibile al sig. Antonino Papalia che ne è stato dipendente, ma che secondo la Polizia Tributaria di Verona (informativa numero 6164 del 16 luglio 2009) ne sarebbe anche socio occulto, e risulta comunque amministratore e legale rappresentante di società rumene controllate da So.Ve.Co.
A questo punto una visita ispettiva del ministero della giustizia alla procura veronese potrebbe rivelarsi utile. Anche qualche straccio di spiegazione da parte del procuratore capo Giulio Schinaia. La lotta alla mafia a Verona è finita ancor prima di cominciare?
Nonostante la segnalazione dei carabinieri, non si punisce ARPAV per il rilevamento pm10 a Verona non a norma di legge.
La UE ha condannato Verona per ignavia contro i reati di inquinamento atmosferico.
Le fonti: https://www.facebook.com/notes/vuvueffino-news/lista-documenti-smog-verona-illegale-scambio-mail-con-il-comune/166883500181057