Referendum sull’acqua pubblica e sul nucleare del giugno 2011: do you remember? Probabilmente il fatto politico più rilevante degli ultimi dieci anni e, naturalmente, in un battibaleno rimosso a reti unificate.
Andando a spulciare dentro quell’evento incontriamo un dato curioso: l’indice di partecipazione aggiuntiva è la misura dei votanti al referendum in più dei votanti i partiti dell’opposizione la governo Berlusconi allora in carica. Ebbene in Veneto questo indice è +33%, inferiore solo alla Sardegna. Insomma in Veneto molta più gente ha votato per i beni comuni infischiandosene del partito, o dello schieramento (in Veneto allora come oggi stramaggioritario) di riferimento.
Il territorio che per altri versi concepiamo come la Vandea d’Italia – reazionaria, razzista e rancorosa – cova al suo interno ampi segmenti di società che ha saputo mobilitarsi per alcuni obiettivi riuscendo nell’intento di scompigliare le carte delle appartenenze (la Lega era ostile al referendum, ed è particolrmente ostile a questo tipo di tematiche).
Ci sono tornanti della storia in cui i partiti, e in generale le agenzie che controllano il consenso, perdono terreno e dimostrano di non essere padroni assoluti.
Buon 2016