«Se fino ad una decina di anni fa si poteva dire che la situazione era sotto controllo (con presenze ndranghetiste nel veronese, territorio influenzato dalla Lombardia), ora si riscontra – secondo il magistrato della procuar veneziana – la presenza di grumi di criminalità di bande “informali”, soprattutto campane, più o meno affiliate, ma non direttamente riconducibili alle organizzzazioni storiche». E’ uno dei passaggi più significativi della relazione di Roberto Terzo, al convegno che ha avuto luogo ieri al palazzo del Bo su «L’infilitrazione della criminalità organizzata nel Nord Italia».
Grazie a questo fenomeno, secondo Terzo, «l’infiltrazione sta diventando significativa” e “avviene con il consenso delle persone infilitrate”.
Queste bande divengono, in qualche modo, mafiose proprio qui al nord dove viene riconosciuto il loro status e il loro ruolo. Un percorso simile a quello che è emerso nelal vicenda Aspide.
Il magistrato ha inoltre denunciato come stia «prendendo piede il fenomeno dell’utilizzo di criminali per riscossione crediti da parte di imprenditori». Dopo l’acquisto negli scorsi anni di aziende nel settore rifiuti e nelle energie rinnovabili – aziende utili per operare nel mercato in modo «pulito» – ora si sta affacciando questa pratica, un nuovo servizio fornito dalla criminalità organizzata a disposizione degli imprenditori.